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Maranello, 15 maggio 2024 – La Formula 1 torna ad Imola dopo l’annullamento della scorsa stagione, quando nella settimana del Gran Premio la Romagna, e parte delle Marche, vennero sconvolte da devastanti alluvioni che provocarono 17 vittime, ventimila sfollati e danni per miliardi di euro. Il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna è la settima gara del campionato, nonché la prima della stagione europea.

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La pista. L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola è vecchio stile e per questo è molto amato dai piloti. Adagiato sulle colline di Imola, propone saliscendi e curve che sono parte della storia del motorsport, da affrontare a velocità ben superiori a 200 km/h. Nella sua struttura attuale, il primo settore è probabilmente il più impegnativo: propone il lungo rettilineo dei box, dove è possibile aprire il DRS, seguito da due chicane da alta velocità – il meraviglioso sistema di curve che include le varianti del Tamburello e della curva Villeneuve e porta all’impegnativa frenata della Tosa –, le cui vie di fuga sono in ghiaia, e dunque particolarmente insidiose. Il più piccolo errore può costare decimi preziosi in qualifica e addirittura delle posizioni in gara. Il settore 2 prevede una ripida salita verso la curva Piratella dopo la quale si scende nuovamente verso le velocissime curve delle Acque minerali, dove i piloti dovranno azzeccare alla perfezione il punto di frenata per portare abbastanza velocità nel terzo e ultimo settore, che porta all’unico detection point per il DRS di tutta la pista. Non sono molti i tratti favorevoli per i sorpassi, , ma il rettilineo principale offre buona opportunità.

Programma. Dopo due weekend di fila con il formato Sprint, si torna allo schema tradizionale. Venerdì ci saranno due sessioni di libere (alle 13.30 e alle 17.00 CEST); sabato le prove libere 3 (12.30 CEST) precederanno le qualifiche delle 16.00. Il Gran Premio (63 giri pari a 309,049 km) prenderà il via alle 15.00.

Fred VasseurTeam Principal

Dopo tante gare lontano da casa, iniziamo con questo weekend la stagione europea e lo facciamo sul circuito di Imola, l’autodromo in assoluto più vicino alla nostra sede di Maranello, che porta anche il nome del nostro fondatore. Torniamo ad avere il formato classico, con tre sessioni di libere ed è per questo che abbiamo deciso di portare qui il primo pacchetto di aggiornamento della SF-24. Ci attende dunque un fine settimana molto intenso dal momento che dovremo valutare con cura tutte le novità e nel contempo saremo chiamati a lavorare per qualifiche e gara. Ci aspettiamo come sempre valori molto ravvicinati con i nostri rivali e quando lo scenario è così serrato la corretta messa a punto della vettura può valere tanto quanto gli upgrade che vengono introdotti. Dopo l’annullamento della scorsa stagione, siamo felici di poter gareggiare di nuovo a Imola davanti ai nostri tifosi, che sono sicuro affolleranno l’autodromo: siamo fiduciosi di poter essere protagonisti in pista, che saremo là davanti a lottare e speriamo di dare loro qualche ragione per gioire.

 

FERRARI STATS

GP disputati 1080

Stagioni in F1 75

Debutto Monaco 1950 (A. Ascari 2°; R. Sommer 4°; L. Villoresi rit)

Vittorie 244 (22,59%)

Pole position 249 (23,06%)

Giri più veloci 261 (24,17%)

Podi totali 813 (25,09%)

GRAN PREMI VALIDI PER IL MONDIALE DISPUTATI A IMOLA GRAN PREMI VALIDI PER IL MONDIALE DISPUTATI A IMOLA

GP disputati 30

Debutto Gran Premio d’Italia 1980 (J. Scheckter 8°; G. Villeneuve rit.)

Vittorie 8 (26,87%)

Pole position 6 (20%)

Giri più veloci 10 (33,33%)

Podi totali 24 (26,67%)

TRE DOMANDE A… NICOLA MOSCONI, HEAD OF POWER UNIT TRACK OPERATIONS

1. Com’è la pista di Imola dal punto di vista della power unit?

Imola è un circuito a media sensibilità all’energia, si trova più o meno a metà tra Monte Carlo e Spa-Francorchamps, che rappresentano di fatto gli estremi. C’è una sola zona DRS, sul rettilineo principale. Le strategie di distribuzione dell’energia della power unit devono tenere conto di questo, per massimizzare le probabilità di sorpasso e minimizzare quelle di essere sorpassati. I piloti sfruttano i cordoli in maniera piuttosto aggressiva qui, soprattutto alla curva delle Acque Minerali e alla Variante Alta, e occorre dunque scegliere la marcia corretta e la traiettoria più idonea per evitare problemi di affidabilità che possono essere dovuti a dei fuorigiri.

2. Quali sono le sfide più importanti per i piloti e la squadra a Imola?

Si tratta di un circuito “vecchia scuola”, caratterizzato da saliscendi, curve e frenate piuttosto tecniche. È importante dunque che il pilota si senta a proprio agio sin da subito e che possa portare a termine il programma di prove libere per maturare sempre più confidenza e quindi trovare il limite della vettura. Per fare questo serve una macchina affidabile e strategie centrate sin dai primi km in modo da assecondare quanto più possibile le esigenze del pilota. Questa è una regola sempre valida, che però qui assume un peso ancora maggiore.

3. Parlaci di te. Sei nato qui vicino, ci racconti il tuo viaggio fin qui nella Scuderia Ferrari HP?

Questo è di fatto il mio GP di casa, visto che abito a poche decine di km da Imola. Mi sono laureato a Bologna e ho svolto la tesi di laurea presso la Ferrari, rimanendo poi a lavorare in azienda. Inizialmente seguivo le prove motore al banco e ho iniziato a fare esperienza come ingegnere motorista nella squadra test. Nel 2013 ho vissuto il mio primo anno di pista nei team clienti, ai quali fornivamo prima il motore e poi dal 2014 la power unit. Qualche anno dopo sono entrato a far parte della squadra corse lavorando come ingegnere motorista di Kimi Raikkonen e poi di Charles Leclerc. Da un anno e mezzo sono il responsabile delle operazioni power unit in pista per il team Scuderia Ferrari HP. ProfiloNicola MosconiNazionalità: ItalianaNato il 18/08/1985Città di provenienza: Bagno di Romagna (FC)

GRAN PREMIO DEL MADE IN ITALY E DELL’EMILIA-ROMAGNA: NUMERI E CURIOSITÀ 

7. Le cosiddette città sorelle di Romagna, di cui Imola fa parte con i suoi 69.000 abitanti. Gli altri principali centri romagnoli sono Cesena (96.000), Faenza (59.000), Forlì (116.000), Lugo (32.000), Ravenna (156.000) e Rimini (149.000). I romagnoli su questa particolare “parentela” hanno inventato una filastrocca: questa la versione in dialetto imolese. Rèmin da navighè; Cesena da cantè; Furlè da ballè; Ravenna da magnè; Lugh da imbrujè; Fenza da lavurè; Jèmula da fè l’amor (Rimini per navigare; Cesena per cantare, Forlì per ballare; Ravenna per mangiare; Lugo per imbrogliare; Faenza per lavorare; Imola per far l’amore).

30. Gli anni dalla scomparsa di Roland Ratzenerger e Ayrton Senna, avvenute proprio a Imola rispettivamente il 30 aprile e il 1 maggio 1994 nel corso del Gran Premio di San Marino. Lo scorso 1 maggio il circuito ha ricordato i due piloti con una cerimonia a cui hanno assistito 20.000 persone, tra cui i ministri degli esteri di Austria, Brasile e Italia, oltre ai genitori di Ratzenberger e al nipote di Senna, Bruno. A ricordare il campione brasiliano c’è inoltre un monumento collocato all’interno dell’autodromo nei pressi della Curva del Tamburello, che gli fu fatale. Si tratta di una statua di bronzo che lo raffigura, alta due metri, opera dell’artista Stefano Pierotti di Pietrasanta, inaugurata il 26 aprile 1997.

96. Gli impianti sportivi nel territorio di Imola incluso l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Questa città è tra le più attive d’Italia. Secondo una ricerca dell’assessorato regionale allo sport, tra gli imolesi under 65 uno su due dichiara infatti di praticare sport almeno una volta la settimana.

241. I punti conquistati a Imola dalla Scuderia Ferrari, più di chiunque altro (seguono McLaren a 212 e Williams a 151). Di questi ben 102 sono stati centrati da Michael Schumacher che con i suoi sette successi – sei dei quali con la Ferrari – è anche il pilota più vincente all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari.

1951. L’anno al quale risale la nascita del concetto di “Made in Italy”. Era il 12 febbraio quando Giovanni Battista Giorgini, aristocratico italiano e abile imprenditore, che aveva percepito l’interesse internazionale per il lavoro degli atelier di moda italiani, decise di riunire in un evento unico gli stilisti, la stampa e i buyer del settore. Nacque così la “First Italian High Fashion Show”, organizzata nella sua Villa Torrigiani di Firenze: 18 i modelli che sfilarono, provenienti da varie case di moda italiane, tra cui le Sorelle Fontana, l’atelier Carosa della principessa Giovanna Caracciolo, Alberto Fabiani, l’atelier Simonetta della duchessa Visconti, Emilio Schuberth, Jole Veneziani, la sartoria Vanna di Manette Valente, Vita Noberasco, Germana Marucelli, Emilio Pucci, Giorgio Avolio, “La Tessitrice dell’isola”, Mirsa e Franco Bertoli. Fu un successo e a partire da quel giorno si iniziò a parlare di “Made in Italy”.