Skip to main content

FABRIZIO FERRARI,

designer, giornalista e docente universitario:

una vita spesa nel nome e per la passione delle supercars italiane della “Terra dei Motori”.

STORIE DI VITA VISSUTA, DI LAVORO E PASSIONE, PER UN TERRITORIO UNICO, CHE GLI HA REGALATO

EMOZIONI ED ESPERIENZE IRRIPETIBILI!

FASE DUE:

IL DESIGNER CEDE IL PASSO AL DOCENTE, TUTOR ED INFINE RICERCATORE UNIVERSITARIO.

CAP.7.7 – IL PROGETTO DI RICERCA “AHR” – “MID-ENGINE” UNIMORE CON L’AHR (2018)

IMAGES COPYRIGHT: ROBERTO BRANCOLINI, ANDREA PETRUCCIOLI E FABRIZIO FERRARI

Nel 2018, ancora un candidato, Andrea Petruccioli (leggi) e l’ultimo progetto di ricerca per sviluppare il tetto retrattile automatico “AHR”. Ancora una volta il tirocinio e lo stage sono basati alla Modelleria Modenese, sempre grazie alla cortesia e disponibilità di due dei titolari, Valter Bertacchini ed Enrico Rossi e la base tecnica su cui sviluppare questa terza versione dell’AHR è ancora la Ferrari 458 Spider, considerando anche che in questo caso, il telaio, la struttura, già sono studiati alla nascita per la versione completamente aperta (spider).

Si parla di terza versione dell’Active Hidden Roof, soprattutto perché, consolidata la tecnica di riposizionamento del tetto in verticale, nell’apposito vano tra sedili e parafiamma, in questo caso si tenta di ingegnerizzare anche una diversa ed inedita configurazione di cofano e roll-bar posteriore. Anche in questo caso, oltre che dal sottoscritto, tutto lo studio e lo sviluppo sono seguiti anche dell’Ing. Antonio Cesaretti, ormai del tutto “coinvolto” e soprattutto convinto della validità del sistema AHR.

Quindi, anche in questo caso è stata condotta una ricerca e sviluppo, sempre attraverso la modellazione 3D in digitale, con il software Catia (leggi), arrivando a definire il meccanismo quasi in ogni dettaglio, sia estetico che funzionale. Fermo restando la movimentazione del tettuccio, ormai ingegnerizzata nelle tesi precedenti, si è quindi pensato ad un sistema relativamente più semplice per la successiva movimentazione di roll-bar e cofano posteriore.

In pratica, la copertura trasparente sopra il motore (che lascia il motore sempre a vista), realizzata in materiali speciali, come policarbonato o lexan, è divisa in almeno tre “lamelle” che, scorrendo lungo i binari laterali situati sulle pinne, si sovrappongono una sull’altra, andando a stivarsi in un apposito vano all’estremità posteriore dell’auto. In questo modo, si scopre letteralmente il motore, comunque protetto da uno speciale carter estetico in materiali compositi e questa funzione funge anche da apertura del cofano motore stesso. Infine, tutta la struttura composta da roll-bar e pinne laterali, si abbassa sino all’altezza della linea di cintura, sempre con un movimento semi-circolare che fa perno sulla parte posteriore, lasciando così tutta la parte posteriore dell’auto completamente libera ed aperta, come in una vera spider.

YouTube player

Anche in questo caso, oltre al modello matematico in 3D, di tutta la carrozzeria, vengono realizzati vari rendering, alcuni anche piuttosto realistici ed ovviamente anche tutte le movimentazioni virtuali dell’AHD. La vettura questa volta non è dedicata a nessuna casa automobilistica, ma semplicemente ad UNIMORE, da un’idea e su richiesta dello stesso candidato Andrea Petruccioli (leggi), quale omaggio finale di un ciclo di progetti di ricerca avanzati ed innovativi che, oltre alle aziende della Motor Valley, hanno coinvolto e formato tanti giovani ingegneri, quasi tutti confluiti poi nelle aziende della stessa Motor Valley, ma non solo; contribuendo non poco a sviluppare il loro senso della ricerca dell’innovazione, ma soprattutto aprendo loro la mente.

YouTube player

LEGGI ANCHE:

Progetto di ricerca “AHR”: nuovo tirocinio ed inediti sviluppi!

PROSSIMA PRESENTAZIONE DELL’ULTIMA EVOLUZIONE DEL PROGETTO DI RICERCA “AHR”

Presentata l’ultima evoluzione dell’inedito progetto di ricerca “AHR” Al Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena