La Lamborghini Murcièlago è stata un vero spartiacque nella storia delle supercar V12 TOP della Casa di Sant’Agata Bolognese.
Infatti, non solo è la prima Lambo V12 realizzata sotto l’egida dell’Audi, ma è anche l’ultima a montare l’ultima evoluzione del tradizionale V12 ideato dall’Ing. Giotto Bizzarrini per il fondastore della Casa del Toro, Cav. Ferruccio Lamborghini, già nella disposizione longitudinale in posizione posteriore centrale (la Miura lo montava in posizione trasversale) e con il relativo cambio davanti, prticamente al centro delle vettura (contenuto nel grosso tunnel centrale che s’incunea nell’abitacolo, tra i due sedili).
Un layout ideato dall’Ing. Paolo Stanzani ed utilizzato originariamente sulla Countach, poi sulla Diablo ed infine anche sulla Murcièlago.
Tra l’altro, la Murcièlago è anche l’epilogo di un progetto lungo, laborioso e sofferto, il Progetto L.147, che a partire dalla metò degli anni 90, doveva portare alla creazione dell’erede della Diablo appunto. Progetto che ebbe vari protagonisti, tra i designers e che si arrestò all’improvviso nel 1998, con l’arrivo di Audi; la quale azzerò tutto il processo in corso, per ripartire poi con i propri designers e progettisti, ma sempre sulla base che nel frattempo era stata creata.
In pratica un telaio tubolare, in parte derivato da quello della Diablo, rinforzato con vari inserti in fibra di carbonio e, appunto, il classico V12 montato logitudinalmente, sempre con il cambio manuale montato davanti al motore stesso, nella parte centrale dell’auto: un’idea sempre valida per favorire un’ideale distribuzione dei pesi, così come l’aveva concepìta, tanti anni prima, lo stesso Ing. Stanzani.
Mentre lo stile fu invece affidato a Luc Donckerwolke che definì linee morbide ed al tempo decise, in tipico stile Lambo, inserendo anche la particolarità delle “orecchie” popsteriori destinate al raffreddamento dei radiatori dell’acqua, riprese come idea dalla Countach, ma che al tempo stesso potevano abbassarsi e rientrare così nella sagoma della carrozzeria, in posizione di riposo, migliorando l’aerodinamica.