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Torniamo su un argomento che abbiamo già trattato in precedenza (vedi richiami delle news precedenti a fondo pagina).

Rivediamo uno degli ultimissimi progetti di Alejandro De Tomaso, purtroppo non coronato dal successo, in quanto all’epoca, il 1999, il destino della De Tomaso Modena era praticametne già segnato.

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Era l’anno dei festeggiamenti per il 40° Anniversario della De Tomaso (1959-1999) ed Alejando De Tomaso, con l’aiuto dell’AD Berti e del Direttore prima Tecnico e poi Generale, Walter Ghidoni, ancora amministrava la sua azienda, seppur dalla carrozzina dov’era relegato sin dalla fine del 1993, a causa del grave ictus che l’aveva colpito.

Dopo varie vicissitudini aziendali, tra cui la limitata produzione della Guarà (1993), chiaramente non sufficiente a garantire un futuro all’azienda e poi la complicata vicenda del progetto Biguà (1996), poi rivenduto alla Qvale Automobili che la ribattezzò Mangusta, la De Tomaso Modena aveva urgentemente bisogno di mandare in produzione un nuovo modello di grande richiamo, per soddisfare le richieste dei tanti appassionati nel mondo.

Ecco dunque che nacque in Alejandro l’idea di rinverdire i fasti della mitica Pantera, l’auto simbolo per eccellenza della De Tomaso ancora oggi.

Fu dunque incaricato il famoso designer indipendente Marcello Gandini, da tempo legato ad Alejandro De Tomaso, di concepire un nuovo prototipo, per il quale si prevedeva l’adozione di un classico V8 Ford, come nella Pantera storica.

Nello stesso tempo, attraverso il Direttore Tecnico Walter Ghidoni, anche il designer indipendente Fabrizio Ferrari, in ottimi rapporti con l’azienda, avanzò le sue proposte, ben due, di cui una largamente ispirata alla storica Pantera (quasi un moderno remake) e l’altra molto più futuristica ed estrema (quasi una Lamborghini, per certi versi).

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Come vi abbiamo già descritto (in precedenti articoli, vedi a fondo pagina), le due proposte di Fabrizio Ferrari, pur apprezzate da Ghidoni, rimasero entrambe sulla carta, mentre la proposta di Marcello Gandini si tradusse invece in un modello in scala naturale (1:1), che fu presentato in esclusiva, in occasione dell’evento internazionale, organizzato dalla De Tomaso a Modena, alla presenza di tutti i principali clienti e clubs del mondo.

LA PARTE DI STORIA MANCANTE:

Alla fine, anche il modello di Gandini non ebbe un seguito, ma Fabrizio Ferrari, comprendendo che ormai l’unica via sarebbe stata solo quella di modificare lo stesso modello di Gandini, per renderlo più grintoso e con più richiami alla storia De Tomaso (alla Mangusta del 1966, in particolare), presentò dunque la sua idea di face-lifting alla Pantera Concept di Gandini.

Si tratta di documenti storici di cui si era persa traccia e memoria, ma che lo stesso Fabrizio Ferrari ha recentemente ritrovato e dei quali, dopo aver elaborato i vecchi bozzetti con l’AI, ce li ha poi gentilmente fatti avere per completare così la storia, di questo possibile modello De Tomaso che, se l’azienda non fosse stata in così gravi condizioni, al punto da arrivare a chiusura definitiva pochi anni dopo (2005), siamo certi che avrebbe cambiato il corso della storia!

PER MAGGIORI INFORMAZIONI, LEGGI ANCHE:

CAP.7.4 1999: LA PANTERA 2000 CONCEPT

VIDEO Collection – De Tomaso Pantera 2000 concept (1999)

VIDEO Interview – Walter Ghidoni, tecnico Maserati e De Tomaso: la carriera