FABRIZIO FERRARI, designer, giornalista e docente universitario: una vita spesa nel nome e per la passione delle supercars italiane della “Terra dei Motori”. STORIE DI VITA VISSUTA, DI LAVORO E PASSIONE, PER UN TERRITORIO UNICO, CHE GLI HA REGALATO EMOZIONI ED ESPERIENZE IRRIPETIBILI!
From: “Fabrizio Ferrari: my memories” (original text in italian). LEGGI ANCHE LA PARTE PRECEDENTE
L’Ing. Marmiroli si rivelò immediatamente molto gentile e disponibile e così concordammo che, la mia Tesi avrebbe avuto come tema il progetto di una nuova carrozzeria e dei relativi interni, per una nuova supercar Lamborghini, sulla base tecnica (layout: telaio, motore, ecc.) della Lamborghini Countach.
In quel periodo i prototipi della P.132, quella che poi sarebbe divenuta la Diablo, erano già in uno stadio avanzato, ma ovviamente ancora assolutamente segreti.
Quindi, saggiamente, per non rischiare i segreti aziendali con colui che era pur sempre solo uno studente, l’Ing. Marmiroli mi fornì di tutti i dati tecnici necessari: misure caratteristiche, disegni tecnici e l’intero layout di base ma, come già ricordato sopra, semplicemente della vecchia Countach, all’epoca ancora in produzione con il modello 25° Anniversary.
Dopo mesi di lavoro e consultazioni, sia con i miei professori, sia con lo stesso Ing. Marmiroli, sempre molto interessato e disponibile, giunsi così a concepire il progetto di una nuova carrozzeria, con i relativi interni, che si adattava perfettamente, sia al layout della Countach, sia ad elementari esigenze di produzione.
Della nuova Lamborghini “Interceptor”, così l’avevo ribattezzata (come fosse l’auto più veloce e maneggevole su strada, la quale non poteva che “intercettare” qualsiasi altra auto si trovasse sulla strada, che non avrebbe così mai potuto sfuggirgli …) avevo così realizzato un vero e proprio progetto di sviluppo con: bozzetti e figurini a colori dello stile, disegni tecnici (manuali) con le relative proiezioni ortogonali e sezioni, per un vero e proprio piano di forma in scala ed infine, pure il modello in scala 1:5, realizzato in poliuretano espanso e poi rifinito e verniciato, completamente a mano!
Le immagini dei figurini, dei disegni tecnici e soprattutto del modello in scala, si possono commentare da sole, ma il ricordo migliore lo conservo, non solo per lo stupore degli stessi professori (e dei miei compagni di corso) alla vista del modello in scala ultimato, ma soprattutto per il sincero (credo) apprezzamento dell’Ing. Marmiroli il quale, semplicemente esclamò: “non male, se non fosse già pronta la Diablo, questa avrebbe anche potuto rappresentare una valida alternativa”! Lasciandosi così, senza volere, sfuggire in anticipo il vero nome della futura nuova “vera” Lamborghini: Diablo! (Questione di solo poco più di un mese dopo: gennaio 1990 a Montecarlo: la presentazione ufficiale della Diablo …)
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