FABRIZIO FERRARI,
designer, giornalista e docente universitario:
una vita spesa nel nome e per la passione delle supercars italiane della “Terra dei Motori”.
STORIE DI VITA VISSUTA, DI LAVORO E PASSIONE, PER UN TERRITORIO UNICO, CHE GLI HA REGALATO
EMOZIONI ED ESPERIENZE IRRIPETIBILI!
FASE DUE:
IL DESIGNER CEDE IL PASSO AL DOCENTE, TUTOR ED INFINE RICERCATORE UNIVERSITARIO.
CAP.2.0 – NUOVI INCARICHI ED APPROCCI
Chiaramente, per un car designer indipendente come il sottoscritto, tutte le porte, in un modo o nell’altro, si stavano chiudendo ed era sempre più chiaro che si stava concludendo un’epoca!
Alla Lamborghini, comunque conoscevano bene la mia esperienza, non solo tecnica di design, ma soprattutto storica, oltre al mio grande amore ed attaccamento per quell’azienda, che per me aveva rappresentato il “sogno ad occhi aperti”, sin dai tempi della mia tesi (vedi Cap.1 – prima parte): Ed è per questo motivo che l’allora capo ufficio stampa Alberto Armaroli mi offrì, nel 1999, l’incarico esterno per l’organizzazione in digitale, dell’intero archivio dell’azienda.
Un incarico che accettai con grande entusiasmo e che mi tenne impegnato sino all’inizio del 2001. Purtroppo, fù anche l’ultimo incarico ufficiale che ebbi in Lamborghini, per la quale continuai poi (e continuo tuttora) la mia opera di giornalista specializzato, così come per tutte le altre aziende della “Terra dei Motori” (Ferrari, Maserati, Pagani, ecc.)
Come detto, quello di archivista fu il mio ultimo incarico in Lamborghini: incarico che svolsi non solo grazie alle mie competenze di tecnico specializzato, ma soprattutto di giornalista e storico dell’azienda stessa (avendo anche accumulato nel tempo, un mio archivio personale di testimonianze, disegni, immagini, ecc.). Tanto che, diversi anni dopo, nel 2013, in occasione del 50° della stessa Lamborghini, confezionai un libro unico nel suo genere, dedicato esclusivamente ai prototipi, esemplari unici, progetti speciali, modelli di design, concepts, studi vari e tutto ciò che ha riguardato, internamente ed esternamente, la storia della Lamborghini. Si trattava principalmente della parte “mai vista” e mai rivelata al grande pubblico. Ed infatti il libro ebbe non solo un’edizione internazionale in Italia, con testi bilingue in italiano/inglese, ma fu pure ripubblicato (su licenza) da un editore giapponese, che ne editò una versione sempre internazionale, ma con testi in inglese/giapponese.
Se si esclude un episodio che mi vide per l’ultima volta “tentato” nel 2003, chiamato proprio da Luc Donckerwolke al nascente Centro Stile Lamborghini di Sant’Agata Bolognese (ne parlerò più avanti, in un inciso a parte), una cosa era comunque chiara: la mia esperienza di car designer indipendente, non poteva più avere uno sbocco concreto. Non a caso, mi stavo rassegnando ad esercitare quella che nella mia mente era sempre stata solo la seconda professione: il giornalista tecnico specializzato e storico dell’auto, in particolare della “Terra dei Motori”, ovviamente!
Ma in realtà, la mia esperienza di car designer non doveva andare perduta del tutto, bensì adattarsi ai tempi muiati e quindi evolvere in quella che era una nuova professione ed attività collegate: quella dell’insegnamento e del trasferimento di conoscenza alle nuove generazioni. Più avanti il tutto evolverà anche in attività di ricerca e sviluppo, approdando poi nfine a brevetti internazionali, sempre nel campo automotive ed ovviamente dedicato al design della carrozzeria: con meccanismi e funzionalità inedite delle parti mobili della carrozzeria stessa, come porte, cofani, tettucci, ecc. (Fine cap.2 – continua)
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