FABRIZIO FERRARI,
designer, giornalista e docente universitario:
una vita spesa nel nome e per la passione delle supercars italiane della “Terra dei Motori”.
STORIE DI VITA VISSUTA, DI LAVORO E PASSIONE, PER UN TERRITORIO UNICO, CHE GLI HA REGALATO
EMOZIONI ED ESPERIENZE IRRIPETIBILI!
FASE DUE:
IL DESIGNER CEDE IL PASSO AL DOCENTE, TUTOR ED INFINE RICERCATORE UNIVERSITARIO.
CAP.3.0 – IL DESIGNER SI TRASFORMA IN DOCENTE
In realtà avevo già avuto una breve esperienza di insegnamento, intorno alla metà degli anni 90 del secolo scorso, all’IPSIA “A. Ferrari” di Maranello: in pratica l’istituto professionale voluto dallo stesso Enzo Ferrari, dedicato ai nuovi tecnici per la sua azienda ed intitolato allo scomparso figlio Alfredo, detto Alfredino, da cui “Dino”. Era stata un’esperienza breve, di poco più di un anno, in quanto poi mi ero nuovamente impegnato in Lamborghini, come car designer (vedi cap. 6 e seguenti della prima parte) ma, in ogni caso, posso dire che era stato (anche se “inconsapevolmente”) un primo “esperimento”.
Così nel 2001, all’inizio del nuovo millennio, con gli incarichi da designer tutti purtroppo ormai conclusi, mi accordai con un abile artigiano, non solo restauratore, ma con esperienza di realizzazione anche di prototipi artigianali, Marco Baldi (leggi) che, dopo essersi formato alla Zagato di Milano (appunto nella realizzazione di prototipi e serie speciali), aveva poi continuato vicino a casa sua, alla AutoSport di Bacchelli e Villa di Bastiglia (MO) ed infine aveva fondato la sua carrozzeria specializzata in restauri e costruzione di prototipi: la “PROTAUTO” di Sorbara (MO).
Questo abile artigiano, dalla mente sempre molto aperta, aveva immaginato da subito, conoscendo il mio passato al fianco di vari artigiani (leggi CAP. 8.2 e CAP. 8.3 della prima parte), che Insieme avremmo anche potuto offrire, io alla parte teorica di disegno e lui in officin, sulla parte pratica manuale, un valido corso per giovani tecnici che aspirassessero fare a esperienza come costruttori artigianali (a Torino li avrebbero definiti “Carrozzieri” o anche “Designers”).
Con l’aiuto dell’allora assessore alla cultura Alberto Borghi, del vicino comune di Bomporto (sempre nella bassa modenese) e l’interessamento concreto della CNA di Modena, tramite l’ECIPAR (sempre di Modena), concepimmo un “Corso di Prototipazione”, rivolto a studenti con diploma di perito, o che già frequentavano anche Ingegneria all’Università.
Il corso aveva soprattutto il vantaggio di coniugare alla necessaria parte teorica di studio e progettazione di una carrozzeria, tenuto ovviamente dal sottoscritto, anche la successiva parte “pratica” in officina, a cura della Protauto di Baldi, dove realizzare direttamente, seppur in modo prettamente artigianale, quanto disegnato e progettato dagli stessi studenti.
Si trattava di una novità assoluta, di cui Modena aveva evidentemente molta necessità, in quanto, alcuni costruttori subito appoggiarono l’iniziativa, non solo apponendo i loro marchi ufficiali, ma concretamente ospitando anche gli studenti per specifici seminari ed esperienze in azienda. Ben tre furono le aziende locali interessate: oltre alla De Tomaso (che purtroppo era di fatto ormai quasi alla fine), appoggiarono ufficialmente il corso anche la stessa Lamborghini e pure colui che all’epoca era ancora l’ultimo arrivato, da poco tra i costruttori automotive della zona, Horacio Pagani, con la sua Pagani Automobili! Molti di questi studenti, giunti da ogni parte d’Italia, trovarono poi la loro naturale collocazione in queste stesse aziende, oppure proseguirono il loro percorso universitario a ingegneria (ma chiaramente con un’esperienza preziosa in più).
TRA I PICCOLI COSTRUTTORI, NON SOLO CESSIONI E CHIUSURE, MA ANCORA DUE NUOVE INIZIATIVE, A CAVALLO DEL NUOVO MILLENNIO, DI CUI PERO’ SOLO UNA DURATURA … FORSE L’ULTIMA …
Devo qui aggiungere, per onor di cronaca che, anche l’inizio del nuovo millennio vide ancora la nascita di due nuovi costruttori artigianali, di cui però solo uno sopravvisse, giusto per ribadire che l’epoca delle piccole imprese artigianali era ormai conclusa per sempre!
Infatti, il solo Pagani continua ancora ai giorni nostri con successo. Non a caso, Pagani proveniva da una lunga esperienza in Lamborghini (negli anni ’80 del secolo scorso) ed in seguito era divenuto attivo per diversi anni con la sua Modena Design a San Cesario sul Panaro (MO), azienda specializzata nella realizzazione del carbonio e studi per conto terzi di progetti e design di vario genere.
Grazie alla pregressa esperienza, alla Modena Design, dove in gran segreto fu sviluppato il prototipo della prima Zonda (a partire dal 1993) e soprattutto grazie ad un accordo in esclusiva con AMG, la sezione sportiva di Mercedes, per la fornitura dei motori V12 e di tutti gli accessori relativi alla parte meccanica, elettronica di gestione compresa, Pagani non ebbe problemi a sviluppare e far crescere la sua azienda Pagani Automobili, che oggi possiamo ben considerare l’ultimo esempio di costruttore indipendente artigianale, nato, cresciuto e sviluppatosi con successo nella “Terra dei Motori”.
Non altrettanta fortuna ebbe invece l’iniziativa della B. Engineering di Jean Marc Borel che, a Campogalliano (MO), sulle ceneri della cessata Bugatti Automobili, avvalendosi dei telai e motori Bugatti e soprattutto dell’Ing. Nicola Materazzi, tentò di far rivivere una nuova piccola azienda artigianale, costruendo il prototipo “Edonis”. Pur avvalendosi anche della consulenza della già citata Carrozzeria AutoSport di Bacchelli e Villa, per la realizzazione delle carrozzerie, anche questa iniziativa ebbe purtroppo vita brevissima, ancora più breve della stessa Cizeta di cui ho già parlato e con, alla fine, solo tre vetture costruite!
Questo confermava, una volta di più, che un’epoca si era conclusa per sempre ed anche lo stesso Pagani, che avevo ben conosciuto in Lamborghini, di formazione è un designer come il sottoscritto e quindi, inizialmente, non aveva certo bisogno del mio apporto per i suoi progetti. Ed anche in seguito, giustamente preferì allevare giovani talenti in casa, prendendoli anche dal mio stesso corso – cui non a caso aveva dato il suo appoggio ufficiale – o anche da altre scuole e corsi specifici, come vedremo in seguito. (Fine cap.3 – continua)
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VIDEO Collection – Corso Professionale di “Prototipazione” (Modena 2001)
VIDEO Interview – Horacio Pagani racconta la sua storia, dall’Argentina sino alla creazione della Zonda