FABRIZIO FERRARI,
designer, giornalista e docente universitario:
una vita spesa nel nome e per la passione delle supercars italiane della “Terra dei Motori”.
STORIE DI VITA VISSUTA, DI LAVORO E PASSIONE, PER UN TERRITORIO UNICO, CHE GLI HA REGALATO
EMOZIONI ED ESPERIENZE IRRIPETIBILI!
FASE DUE:
IL DESIGNER CEDE IL PASSO AL DOCENTE, TUTOR ED INFINE RICERCATORE UNIVERSITARIO.
CAP.5.4 – IL PROGETTO LAMBORGHINI “REVENGE” (2009-10)
Dopo tanti progetti con la Maserati, e subito dopo il modello in scala della EVO12 Levante, iniziai un altro studio, su richiesta di uno studente, Emanuele Olivieri, che desiderava un tirocinio in azienda per la sua tesi di Laurea in Ingegneria del Veicolo. Il tirocinio si svolse sempre alla Modelleria Modenese ma, questa volta il progetto era invece dedicato alla Lamborghini.Si trattava di impostare una vettura sempre a 12 cilindri con motore centrale, che fosse un’alternativa alla Aventador, che stava per essere presentata.
Anche in questo caso, la base di partenza era un layout, abbastanza generico, per la verita, in quanto non disponevamo di disegni originali Lamborghini. Ma la cosa interessante fu che, per la prima volta, insieme allo studente studiammo un concetto di carrozzeria innovativo e, pur essendo una vettura stradale omologabile, ci concentrammo particolarmente su diversi concetti di aerodinamica attiva, con alcune parti mobili, come ali e prese d’aria che avevano una funzione integrata ed ottimizzata, non solo per la resistenza (drag), ma allo stesso tempo anche per ottimizzare il raffreddamento degli organi meccanici e la stessa downforce.
Inoltre, il progetto, con una carrozzeria aggressiva ed originale, che si distingueva per una netta riduzione della sezione frontale, rispetto alla contemporanea Murciélago, fu integrato anche dallo studio di un sistema di apertura delle porte assolutamente inedito, oltre ad un design ovviamente molto aggressivo, quasi al limite dell’oltraggioso, così come nella migliore tradizione Lamborghini. Ed anche il nome era tutto un programma: “Revenge”!
Alla fine, dopo lo studio virtuale, sia del layout che della carrozzeria, furono realizzate anche diverse animazioni virtuali, per esemplificare sia l’apertura della porta, che le appendici mobili (ali e prese d’aria) dedicate appunto allo studio di aerodinamica attiva. Infine, dal modello matematico in 3D, ancora una volta fu ricavato il “prototipo statico”, ovvero il modello in scala ridotta (sempre 1:5).
Anche in questo caso la presentazione della tesi di Laurea fece un certo scalpore, essendo ancora una volta l’unica della sessione, non solo con uno studio così approfondito di diversi aspetti (aerodinamica, stile, layout, apertura porta, ecc.) ma, anche in questo caso con annessa la presentazione del modello fisico!
Infine, tutto il progetto di ricerca fù anche oggetto di un articolo del mensile italiano QUATTRORUOTE.