FABRIZIO FERRARI,
designer, giornalista e docente universitario:
una vita spesa nel nome e per la passione delle supercars italiane della “Terra dei Motori”.
STORIE DI VITA VISSUTA, DI LAVORO E PASSIONE, PER UN TERRITORIO UNICO, CHE GLI HA REGALATO
EMOZIONI ED ESPERIENZE IRRIPETIBILI!
FASE DUE:
IL DESIGNER CEDE IL PASSO AL DOCENTE, TUTOR ED INFINE RICERCATORE UNIVERSITARIO.
CAP.8.0 – IL PROGETTO DI RICERCA “BIGA 3000”, FULL ELECTRIC VEHICLE FOR THE FUTURE (2019-20)
Concluso un ciclo, ne iniziai presto un altro, basandomi soprattutto su un’idea che avevo concepito in origine ancora nel 2015 (vedi bozzetti e animazione), ma che poi avevo conservato in un cassetto.
2015 – FIRST IDEA
Il tutto nasceva da due considerazioni: la prima era che ormai da tanti anni mi occupavo esclusivamente di supercar, che pure erano e sono l’argomento principe della Motor Valley, dove ho sempre operato; mentre la seconda era che all’epoca si iniziava a parlare già con un certa insistenza anche delle auto elettriche (che pure non sono affatto una novità, anzi …) e di un possibile futuro legato ad esse, in virtù dell’abbattimento delle emissioni “dirette” (quelle indirette, sono un’altra cosa, ben più complessa, purtroppo …), SOPRATTUTTO NEI GRANDI CENTRI URBANI.
BIGA 3000: il tender da città del futuro! (leggi)
Quindi, da una parte la curiosità di fare qualcosa di diverso, anche per scrollarmi un po’ di dosso la nomea di “professore delle Supercars”, come se non fossi in grado di concepire altro e dall’altra, naturalmente, l’interesse e la curiosità di esplorare un mondo per me nuovo, soprattutto cercando di coglierne le opportunità ed i vantaggi, senza per questo cadere nella trappola del dogmatismo assoluto, perché anche le “Full-Electric”, come tutte le cose, hanno pregi e difetti, così come vantaggi e svantaggi ed è essenziale cogliere e sviluppare i pregi, cercando però di evitare in tutti i modi gli aspetti negativi.
Ed è in questo modo che, alla fine del 2019, accolsi nuovamente la richiesta del tirocinante Mauro Conte (leggi), al quale proposi la mia originaria idea, pensata nel 2015: vale a dire quella che per me è l’auto elettrica ideale per il mercato e soprattutto per le esigenze della popolazione.In pratica, cercando di ottimizzare tutto l’insieme e minimizzando gli svantaggi, ho pensato ad un veicolo molto compatto e leggero, con pochissime componenti essenziali, sia per ragioni di costi che soprattutto di peso. Un veicolo adatto agli spostamenti di corto raggio, soprattutto nelle grandi città, dove l’autonomia non sia un grosso problema, così come il peso ridotto, diventa un ulteriore vantaggio per la stessa autonomia del veicolo.
VIDEO – La presentazione del progetto di ricerca “Biga 3000” (2020) VEDI
Ancora una volta con la preziosa collaborazione dell’Ing. Antonio Cesaretti, oltre che il mio personale apporto, ovviamente, lo studente tirocinante, iniziò il suo sviluppo del modello matematico, prima di tutto con un’impostazione di base del telaio, e poi della carrozzeria, concentrandosi sull’innovativo sistema di apertura delle porte, un sistema ancora completamente inedito, che avevo ideato, ma che nulla ha a che fare con il precedente AHD (vedi); semplicemente si adatta idealmente solo a questa particolare architettura di veicolo. Il Candidato Mauro Conte dedicò l’intero progetto alla Maserati, battezzando il suo concept “Giove” ed immaginando la realizzazione di un tender da città, per i loro clienti speciali e, soprattutto nell’ambito del progetto di elettrificazione dell’intera gamma della Casa del Tridente.
TESI DI LAUREA IN INGEGNERIA DEL VEICOLO DI MAURO CONTE
Nel concepire l’architettura generale ed il layout di questa particolare “full-electric”, che sfrutta tutte le più moderne tecnologie digitali, in particolare per semplificare e ridurre tutte le componenti tradizionali di un’auto, sono arrivato a concepire la configuarazione totalmente simmetrica a 360° del veicolo stesso. Configurazione che permette un ulteriore notevole risparmio sulle componenti, oltre alla possibilità di viaggiare nelle due direzioni di marcia, a scelta. In più, questa inedita configurazione ed architettura della carrozzeria, mi diede l’spirazione per un’ulteriore evoluzione del concetto di porta con apertura automatizzata, senza ingombri sporgenti dalla sagoma (sezione principale del veicolo): quasi la cosiddetta “scoperta dell’acqua calda”, ma che poi ha dato origine ad un brevetto con registrazione internazionale: non solo in Italia ed Europa, ma a nche negli USA ed in Giappone!
Ma per descrivere al meglio, sia l’origine che lo sviluppo del progetto “Biga 3000”, vi rimando ai diversi articoli e presentazioni ufficiali.
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PROGETTO DI RICERCA “BIGA 3000” – POI DIVENUTO BREVETTO INTERNAZIONALE