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La 6 Ore del Fuji, settimo atto del FIA WEC 2024, termina con il nono posto della 499P numero 50 di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, che ottengono dei punti fondamentali per mantenere aperta matematicamente la speranza nella corsa ai titoli iridati Costruttori e Piloti.
L’altra Hypercar della squadra ufficiale Ferrari – AF Corse, la 51 di Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi, la cui prova era stata condizionata da un contatto al secondo giro, non ha terminato la gara.

L’evento giapponese vede, inoltre, la 499P numero 83 iscritta dal team AF Corse e guidata da Yifei Ye, Robert Shwartzman e Robert Kubica, tagliare il traguardo in 12esima posizione.
Il Mondiale endurance tornerà sotto i riflettori il 2 novembre in Bahrain per l’epilogo della stagione.
La gara. Scattate dalla settima e dalla 12esima casella, le Ferrari numero 50 e 51 erano autrici di un’ottima partenza, con Molina e Giovinazzi che concludevano il primo giro sesto e nono. Con una prova magistrale del team e dei piloti nella chiamata dei pit-stop e nella gestione degli pneumatici, la 499P numero 50 ha lottato per le posizioni di vertice conquistando anche la leadership, con Nielsen, tra la seconda e la terza ora.

Nell’arco delle ultime due ore Fuoco ha provato a sfruttare al massimo il potenziale della sua Hypercar in una prova che, come da previsioni della vigilia, si è dimostrata complessa nel passo-gara. Alla bandiera a scacchi il distacco del trio rispetto alla Porsche numero 6, vincitrice, è stato di 57 secondi

Nelle fasi iniziali alla staccata della prima curva, al secondo giro, un contatto tra Kubica sulla 499P numero 83 e una Porsche determinava conseguenze anche per la 499P numero 51 che prima urtava la Alpine che la precedeva, e poi veniva colpita dall’altra vettura del Cavallino Rampante. La 499P di Giovinazzi doveva quindi rientrare ai box per sostituire la carrozzeria anteriore e posteriore, ma i danni all’aerodinamica nella zona laterale destra le hanno impedito di esprimere appieno il potenziale.
Il ritiro è stato determinato – dopo aver completato 168 giri – da un problema elettronico del controllo della potenza del sistema ERS – Energy Recovery System.

La situazione. Quando al termine del campionato manca la 8 Ore del Bahrain (2 novembre), che attribuisce 38 punti al vincitore, Ferrari occupa la terza posizione in classifica Costruttori con 134 punti (27 di distacco da Porsche, prima); Fuoco-Molina-Nielsen sono secondi in graduatoria Piloti a 115 lunghezze (a 35 dalla vetta).

Nicklas Nielsen, 499P #50: “Il mio primo stint è stato piuttosto buono, nel secondo sapevamo che sarebbe stato difficile continuare con quel passo, ma si è rivelato più complicato del previsto. È capitato lo stesso ad Antonio (Fuoco, ndr) alla fine, oggi abbiamo fatto veramente tanta fatica guadagnando qualche posizione all’inizio e poi perdendole alla fine”.

James Calado, 499P #51: “Purtroppo il contatto al primo giro ha compromesso la nostra gara. Siamo riusciti a ripartire, ma la vettura era danneggiata e non siamo più stati competitivi fino al momento del ritiro. Matematicamente i nostri compagni di squadra possono ancora vincere il titolo, anche se non sarà facile, noi cercheremo di aiutarli per quanto possibile”.

Antonello Coletta, Global Head of Endurance and Corse Clienti: “Purtroppo non siamo abituati a commentare un risultato di questo tipo conoscendo il potenziale della vettura e dopo aver assistito ad una gara in cui, strategia, operazioni ai box, gestione pneumatici e lavoro dei piloti in pista è stato impeccabile. Abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere per lottare per il podio e non esserci riusciti lascia l’amaro in bocca. Abbiamo il rimpianto di aver visto due vetture coinvolte nell’incidente al secondo giro che ha pesantemente condizionato la gara delle Ferrari 51 e 83, tornare in lizza per le posizioni di vertice. Ci consoliamo con la prima vittoria nel WEC della 296 LMGT3 grazie ad una prestazione maiuscola di Thomas Flohr, Francesco Castellacci e il nostro Davide Rigon. Un successo che ripaga del grande impegno messo dai ragazzi a Maranello e il team AF Corse per ottenere questo risultato.”

Ferdinando Cannizzo, Head of Endurance Race Cars: “Sapevamo che la gara sarebbe stata difficile, ma è iniziata ancora più in salita dopo il contatto in avvio e i danni subiti al fondo dalla 499P numero 51, che le ha fatto perdere prestazioni. La squadra ha messo in atto però una strategia perfetta che ha consentito alla 51 di cercare di recuperare il tempo perso, e ai compagni della 499P numero 50 di risalire in classifica cecando di assicurarsi un posto sul podio. Purtroppo però le condizioni non erano tali per poter mantenere quelle posizioni, e il vantaggio garantito dalla nostra strategia è stato vanificato dall’ultima Safety Car. C’è molto dispiacere perché il risultato di oggi compromette le chance per poter vincere i campionati del mondo Costruttori e Piloti.”