Ricorre quest’anno il centenario dalla nascita dell’indimenticabile Ing. Carlo Chiti, ingegnere toscano la cui memoria è indissolubilmente legata al celebre reparto Corse dell’Alfa Romeo: l’AUTODELTA!
Ma la sua carriera professionale, oltre alla Casa del Biscione, con la quale fece le prime esperienze negli anni 50 del secolo scorso, comprende anche la carica di Direttore Tecnico in Ferrari, alla corte di Re Enzo dove, tra le altre cose, diede vita, anche a Maranello, alla rivoluzione del motore posteriore in Formla 1 (Enzo Ferrari era contrario, all’inizio), con la celebre “Sharknose” campione del mondo F1 nel 1961 con Phil Hill.
Per poi passare a fondare l’ATS in quel di Sasso Marconi (BO), insieme ad alcuni degli altri fuoriusciti da Maranello, come l’Ing. Giotto Bizzarrini (vedi).
Per fondare poi, insieme a Chizzola, concessionario Alfa Romeo ad Udine, il primo reparto corse esterno dell’Alfa Romeo, in seguito riportato a Settimo Milanese ed infine inglobato ufficialmente dalla Casa del Biscione.
A capo dell’AUTODELTA, Chiti diede vita a molti progetti sportivi importanti dell’Alfa Romeo, tra cui spicca soprattutto la lunga serie delle Sport 33, Campione del mondo Marche nel 1975 e 1977, ma anche le varie Giulia TZ e TZ2, oltre alle GTA e GTAm, sino alla fornitura dei motori V12 Boxer al Team Brabham in F1 ed alla creazione delle stesse Formula 1 Alfa Romeo, tra la fine degli anni 70 ed i primi anni 80 del secolo scorso.
Chiude quindi la sua carriera fondando la Motori Moderni a Novara, e realizzando il suo ultimo 12 cilindri, che fornì anche, tra gli altri, a Fulvio Maria Ballabio, per la sua supercar MCA Centenaire (leggi).
UN GRANDE INGENGERE, ECLETTICO E GENIALE, MA AL TEMPO STESSO ANCHE SEMPLICE E MODESTO, MOLTO APPASSIONATO DEL SUO LAVORO! CHE HO AVUTO IL PRIVILEGIO DI CONOSCERE PERSONALMENTE! (Fabrizio Ferrari)
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