Maranello, 23 ottobre 2023 – In meno di vent’anni di storia il circuito di Sakhir, in Bahrain, si è ritagliato un ruolo di primo piano nel panorama automobilistico, non solo per il fatto di aver ospitato dal 2004 a oggi 19 Gran Premi di Formula 1. Circondato dalle sabbie del deserto, il Bahrain International Circuit, che misura 5,412 chilometri e include 15 curve, sin dalla propria fondazione è stato teatro di numerose competizioni di durata. Il FIA WEC vi ha fatto tappa sin dalla nascita del campionato, nel 2012: da allora Ferrari è riuscita a conquistare sette vittorie nelle classi riservate alle vetture derivate dalla serie. La 499P, dopo i test condotti in Bahrain nel mese di settembre, per la prima volta sarà protagonista in gara nel round che conclude l’annata 2023.
Nell’albo d’oro delle prove del FIA World Endurance Championship spiccano i sette successi ottenuti dal Cavallino Rampante con le GT, in ogni caso con il team AF Corse: nella classe LMGTE Pro nelle stagioni 2012-14, nel 2017 e nel 2021-22, e in LMGTE Am nel 2021. I primi piloti a salire sul gradino più alto del podio furono Giancarlo Fisichella e Toni Vilander che portarono in trionfo la Ferrari 458 Italia GT2 nella prima edizione iridata della 6 Ore del Bahrain. Il finlandese, quindi, mise la propria firma con la medesima vettura anche nelle due annate successive in coppia con Gianmaria Bruni. Nel 2017 a imporsi nella 6 Ore in scena nel Golfo Persico fu la Ferrari 488 GTE di Davide Rigon e Sam Bird, davanti ai compagni Alessandro Pier Guidi e James Calado.
La tradizione positiva che unisce la Casa di Maranello e il tracciato di Sakhir venne rinnovata nelle ultime due stagioni. Nel 2021, un’annata che vide il Bahrain ospitare le ultime due prove iridate del FIA WEC, sulla distanza delle 6 e delle 8 Ore, Ferrari mise a segno una doppietta grazie alla vittoria nell’ultima prova stagionale sia in LMGTE Pro, con Pier Guidi e Calado che così festeggiarono il titolo Piloti e contribuirono sostanzialmente all’alloro Costruttori, sia in LMGTE Am, con François Perrodo, Nicklas Nielsen e Alessio Rovera.
È entrata negli annali dell’automobilismo, infine, la gara del 2022, conclusa al termine di otto ore caratterizzate da intense emozioni. Alla bandiera a scacchi furono Antonio Fuoco e Miguel Molina a festeggiare, centrando il loro primo successo iridato nella classe riservata ai professionisti, un risultato determinante per il secondo titolo Costruttori consecutivo messo in bacheca da Ferrari.
Conclusero quinti, invece, Alessandro Pier Guidi e James Calado, protagonisti ai vertici della classifica sino alle ultime due ore, quando un problema alla trasmissione della 488 GTE costrinse il pilota italiano a proseguire – mostrando grande abilità – utilizzando esclusivamente la quinta marcia. La freddezza della squadra nell’individuare una strategia adatta a completare la gara permise all’equipaggio di agguantare l’ultimo risultato utile affinché la matematica potesse decretare Pier Guidi e Calado, per il secondo anno consecutivo e per la terza volta in assoluto, campioni mondiali Piloti.