Il Team Lamborghini Iron Lynx coglie la top-15 nella classe Hypercar. Primi punti iridati in LMGT3 con le Iron Dames.
Sant’Agata Bolognese/Lusail, 2 marzo 2024 – Va in archivio la 1812 km del Qatar, prima tappa della stagione 2024 del FIA World Endurance Championship (WEC) e prima gara ufficiale della nuova Lamborghini SC63. Il circuito di Lusail si è rivelato essere un valido banco di prova per il prototipo Hypercar della Casa di Sant’Agata Bolognese, capace di tagliare il traguardo finale.
L’equipaggio del Team Lamborghini Iron Lynx numero 63, composto da Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara e Daniil Kvyat ha avuto il compito di portare al debutto la SC63 e, al termine delle dieci ore di gara, ha colto la top-15, esprimendo una significativa consistenza in termini di tempi sul giro e dimostrando una notevole affidabilità.
Tra i tre Lamborghini Factory Driver, è stato Kvyat ad avere l’onore di iniziare la gara, cedendo successivamente il volante anche a Bortolotti e Mortara. La SC63 non è stata coinvolta in alcun contatto, non ha ricevuto penalità e ha battagliato in più occasioni con i rivali più esperti, acquisendo ulteriori conoscenze in vista dei prossimi appuntamenti.
La prossima sfida della SC63 sarà la 12 Ore di Sebring (Florida), seconda tappa della Michelin Endurance Cup dell’IMSA SportsCar Championship 2024 e in programma sabato 16 marzo. Invece, il prossimo appuntamento del FIA WEC sarà la 6 Ore di Imola, a pochi chilometri di distanza da Sant’Agata Bolognese, il 21 aprile.
Prove libere e qualifiche
Dopo le due giornate di lunedì e martedì dedicate al Prologue, posticipate a causa di difficoltà a livello logistico, il Team Lamborghini Iron Lynx ha sfruttato le tre sessioni di prove libere per familiarizzare ulteriormente con la vettura e con il tracciato di Lusail. La SC63 ha completato 40 giri e ha fatto registrare il 16° miglior tempo nel primo turno di giovedì mattina, mentre ha concluso al 12° posto nelle FP2, anche se un problema al cambio ha costretto Bortolotti a fermarsi in pista. Infine, venerdì mattina il team ha messo ulteriormente a punto il prototipo numero 63 e Kvyat ha realizzato il miglior riferimento dell’equipaggio (1’42”653).
Il consumo elevato degli pneumatici ha messo in difficoltà tutte le squadre nei 12 minuti di qualifica, ma Kvyat è riuscito a siglare un tempo di 1’41”699, conquistando il 18° posto sulla griglia di partenza.
Gara
La gara è iniziata alle 11:00 ora locale, con Kvyat al volante della SC63. Alla partenza, il pilota del Team Lamborghini Iron Lynx ha conservato la propria posizione e successivamente è entrato nella top-15, prima di effettuare il primo pit-stop programmato. Nelle fasi iniziali, Kvyat è riuscito a lottare con l’Alpine numero 35 e le due BMW, cedendo poi l’abitacolo a Mortara; quest’ultimo ha battagliato con la Ferrari numero 51 nel corso della terza ora.
Dopo due turni di guida di Mortara, è stata la volta di Bortolotti sul sedile della SC63, che non ha riscontrato alcun tipo di problema sulla vettura. Passata la metà gara, Kvyat ha ripreso il comando delle operazioni, ma sfortunatamente il prototipo numero 63 ha riscontrato un problema alla sospensione anteriore che ha costretto il pilota a ridurre la velocità e a perdere quattro giri rispetto al leader della corsa. Nonostante l’inconveniente, la squadra ha mantenuto l’auto in pista, migliorando il ritmo col calare della sera. Mortara ha completato un triplo stint e, beneficiando dei guai meccanici della BMW numero 15 e della Jota Porsche numero 38, ha concluso la gara al 15° posto.
LMGT3
Prove libere e qualifiche
Le Lamborghini Huracán GT3 EVO2 numero 60 di Iron Lynx e numero 85 di Iron Dames si sono presentate al via del weekend dopo un Prologue produttivo. Nelle qualifiche, Sarah Bovy, in equipaggio con Michelle Gatting e Dorian Pin, è riuscita ad accedere alla Hyperpole e si è assicurata il sesto posto sulla griglia. Claudio Schiavoni, Matteo Cressoni e Franck Perera si sono qualificati 17esimi.
Gara
Nelle prime fasi della gara, Bovy è entrata in contatto con la McLaren numero 85 alla prima curva, senza tuttavia subire danni rilevanti. La strategia di conservare gli pneumatici, ha costretto la Huracán GT3 EVO2 numero 85 a cedere alcune posizioni, ma nella seconda parte di gara è risalita fino all’ottava posizione, conquistando i primi punti iridati. La Iron Lynx numero 60 ha chiuso invece al 12° posto, detenendo a metà gara il momentaneo giro veloce della categoria.
Dichiarazioni
Rouven Mohr, Lamborghini Chief Technical Officer: “In generale, sono molto felice del debutto della nostra Lamborghini SC63. Per noi è stato molto emozionate perché è stata una grande sfida e, alla fine, lasciatemi dire che il risultato finale è la dimostrazione che la squadra ha lavorato in sintonia, che le prestazioni ci sono e che, sicuramente, dobbiamo migliorare ulteriormente per essere ancora più competitivi.”
Mirko Bortolotti, Lamborghini Factory Driver: “Dobbiamo guardare gli aspetti positivi e questo appuntamento possiamo considerarlo come un ottimo inizio della nostra avventura. Siamo riusciti a portare al termine la gara, che era anche il nostro obiettivo di oggi, e abbiamo imparato e raccolto molti dati utili ad ogni sessione di questo weekend. Penso che per noi sia una buona base di partenza, sicuramente c’è ancora molto lavoro da fare.”
Edoardo Mortara, pilota Lamborghini Iron Lynx #63: “È stata una lunga settimana in Qatar, abbiamo svolto molte ore di lavoro, ma siamo estremamente felici di essere riusciti a concludere la gara. Non è stato facile perché era il nostro debutto nel campionato e ci sono molti aspetti su cui dobbiamo migliorare, ma in termini di affidabilità abbiamo dimostrato di avere una vettura che può terminare una corsa senza grossi problemi e che, in diversi momenti, è risultata competitiva. Ora dobbiamo solo capire come migliorare il nostro pacchetto tecnico e sicuramente abbiamo un lungo lavoro da svolgere, ma questo è un progetto fantastico e personalmente mi sono trovato davvero bene con la squadra.”
Daniil Kvyat, Lamborghini Factory Driver: “Oggi era importante finire la gara alla bandiera a scacchi perché avevamo bisogno di raccogliere più dati e informazioni possibili per i piloti, per gli ingegneri e per i meccanici, e abbiamo fatto esattamente quello che avevamo pianificato prima del via. È un buon inizio, partiamo con basi solide, ma dobbiamo lavorare sodo per arrivare in alto.”