Nasceva da un’azienda torinese specializzata in prototipi ed esemplari unici, la OPAC di Rivalta (TO), la cui particolare specializzazione erano le capote ed i meccanismi ad essa collegati.
Non a caso, questa originale Maserati Spider in esemplare unico è definita anche “Trasformabile”, vediamo il perché.
Sulla base della normale Spider Maserati dell’epoca (a sua volta basata sulla infinita serie che fa capo alla “Biturbo”), la OPAC realizzò questo esemplare unico, per mostrare al mondo le sue capacita nel particolare settore, non solo dei prototipi di sviluppo, ma soprattutto delle spider trasformabili, appunto.
Quindi non si trattava solo di creare un nuovo design, caratterizzato da un muso più basso con i fari a scomparsa (all’epoca ancora permessi) ed un posteriore più sportiveggiante, dove spiccano i doppi fari tondi, ma in particolare di creare una spider multiuso e dalle molte conformazioni possibili.
Dalla conformazione base a 4 posti, con la possibilità di montare un hard top rigido, realizzabile in vari materiali, dall’acciaio all’alluminio, sino anche ai materiali compositi; oppure optare per la conformazione con la capote in tela multistrato ripiegabile, sia manualmente che elettricamente, il che comporta la sostituzione dei sedili posteriori, con una panchetta di fortuna, che la rende così una due posti di fatto, abbinata ad una copertura per il vano che in questo modo si viene a creare tra lo schienale della panchetta stessa ed il divisorio dal vano baule, vano destinato alla capote stessa.
Un brillante esercizio, sia di design che di ingegneria applicata che, dopo la prima presentazione al Salone di Torino del 1992, purtroppo non vedrà un seguito produttivo.
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