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Continuano le anticipazioni dei contenuti speciali del nuovo annuario: ora uno dei capitoli dell’articolo “Artigianato Artistico”, cioè quello dedicato agli artigiani del design.

Viaggio nella Terra dei Motori: ARTIGIANATO ARTISTICO
ANTONIO SASSI DESIGN – TERRA MODENA

Nata per stupire e catturare l’attenzione del motociclista amante del dettaglio esclusivo sotto il profilo tecnico e stilistico, è in sintesi questa la ragione che ha coinvolto aziende, progettisti e designer attorno a un innovativo progetto motoristico.
Terra Modena 198, perché questo è il nome della moto il cui intrigante design vuole esaltarne ogni particolare funzionale, scelto al massimo livello qualitativo, è una moto che per certi aspetti può collocarsi nella fascia delle supermotard.
In linea con la collocazione geografica del team che l’ha ideata, progettata e realizzata, questa moto evidenzia un’ispirazione stilistica derivata dal mondo della competizione automobilistica di Formula 1, settore nel quale i vari attori e ideatori di Terra Modena hanno operato, maturando passione e competenza tecnica per i motori.
Perché nasce TERRA MODENA 198
Terra Modena 198, nasce da un’idea di Dario Calzavara e da una proposta commerciale di I-Tea, azienda alla quale fanno capo varie realtà operative nel settore della progettazione e della componentistica per motori.
Sotto il profilo professionale, la realizzazione di Terra Modena 198 costituisce per Dario Calzavara un punto d’arrivo e, al tempo stesso, di partenza, avendo egli maturato una solida esperienza nel settore della Formula 1 presso Ferrari ed avendo poi assunto un ruolo di responsabilità nell’area corse presso la Pirelli, per arrivare nel 2003 all’avviamento dell’azienda Terra Modena, di cui la 198 rappresenta il primo prodotto, commercializzato in modalità diretta.
Materiali, tecnologia e design verso un sogno
Facendo tesoro delle conoscenze tecniche maturate nel settore e della conoscenza personale di Piero Ferrari, titolare dell’azienda HPE che produce i motori della 198, ecco che Calzavara matura l’idea di una moto che possa coniugare tecnologia, materiali e design in un’unica fusione progettuale e stilistica, trasferendo su tale oggetto quell’entusiasmo e quel sapore di esclusività tanto ricercati da un vero amatore motociclista.
Il progetto, che coinvolge per due anni un gruppo ristretto e motivato di professionisti, inizia con la definizione del motore, un monocilindrico a 4 tempi, immediatamente seguita dalla messa a punto dei bozzetti stilistici relativi ai componenti di carrozzeria.

E’ allo studio Sassi Design, di cui è titolare Antonio Sassi, che viene proposto lo sviluppo stilistico della nuova moto, la cui architettura da supermotard deve coniugare spirito sportivo con stile personale e accattivante, per assumere la duplice veste di moto da competizione e moto da strada.
Il mercato cui TERRA MODENA 198 è destinata non è infatti costituito da semplici utenti di moto sportive o da cross, ma da persone che alla passione motoristica affiancano una particolare sensibilità ai dettagli tecnici e stilistici del mezzo.
Per quanto riguarda i materiali, al composito con fibre di carbonio per la carrozzeria si affiancano materiali metallici pregiati, dal titanio al magnesio e all’alluminio, per la componente meccanica.
Sul materiale composito e sulla sua flessibilità di lavorazione si gioca la partita stilistica, che sfrutta non solo la facilità di modellare tale materiale in qualunque forma geometrica, ma anche la particolare espressività della fibra di carbonio, che configura per ogni elemento della carrozzeria una sorta di tessuto di straordinario effetto ottico.
Meno di tre anni sono necessari per condurre a termine questo progetto, ma è nell’arco di un paio di mesi che vengono stesi da Antonio Sassi i bozzetti preliminari per la definizione completa di ogni particolare, relativamente alla versione da competizione e a quella da strada.
All’insegna del particolare
Fra gli elementi peculiari di rilevo stilistico troviamo un profilo anteriore a forma filante, collocato nella parte sopra al parafango e posizionato all’interno delle sospensioni.
Due guide d’aerazione, o aerbox, vengono inoltre posizionate lungo le fiancate laterali, con lo scopo di ottimizzare il raffreddamento del motore e definire un profilo stilistico coerente con il resto della carrozzeria.
Un evidente richiamo alla formula 1, che esprime un feeling di Terra Modena 198 con l’auto da corsa, è costituito infine da un profilo posteriore che accompagna il sistema di scarico.
Bozzetti e modelli
I bozzetti di questi componenti, tutti rigorosamente tracciati su carta, vengono verificati dall’intero team in una continua attività interattiva, che tiene conto degli aspetti funzionali e della relazione fra componenti meccanici, telaio e carrozzeria della moto; dopo un paio di mesi si conclude la messa a punto dei bozzetti definitivi, per dare il via alla realizzazione dei primi modelli fisici.
Il primo modello fisico viene realizzato a mano in poliuretano, avvalendosi delle misure definite dall’elaborato grafico precedentemente concluso da Sassi ed è egli stesso ad occuparsi della realizzazione di tutti i modelli fisici.
Naturalmente, in questa fase di sviluppo fisico del modello, ci si avvale della disponibilità del telaio tubolare precedentemente definito.
Particolare attenzione, da parte del design, viene rivolta alla collocazione di elementi come il serbatoio, la sella e le fiancate, perché la loro importanza funzionale deve infatti sintetizzarsi con i princìpi stilistici assunti quale riferimento del progetto; non di minore importanza è lo studio relativo al sistema di aspirazione.
Dai modelli in poliuretano si ricavano quindi gli stampi in vetroresina, mediante i quali viene realizzata una preserie di tutte le pelli, ovvero delle parti di carrozzeria destinati ai primi prototipi della moto, destinati alle verifiche sul campo di gara.
Assemblando organi meccanici, telaio e carrozzeria, vengono realizzati tre esemplari in versione racing, destinate alle prime competizioni e, parallelamente, alle sperimentazioni necessarie per ottimizzare il prodotto nella versione definitiva da strada.
Durante questa fase, procede di pari passo lo sviluppo di ogni particolare, impiegando una metodologia di Reverse Engineering per la trasformazione in forma matematica dei modelli fisici realizzati precedentemente a mano.
La definizione precisa di ogni componente, dalla carrozzeria al serbatoio, dalla fanaleria ai vari particolari funzionali, come le frecce direzionali e gli specchietti retrovisori, la grande presa d’aria centralmente posta nella parte anteriore, così come lo scarico posteriore, viene attuata con sistemi Cad in modo tale da poter rispettare le rigorose regole imposte dalle normative per la circolazione stradale.
Una volta ottenuta l’omologazione, si parte con la realizzazione di un primo lotto di moto.
Il layout complessivo della moto viene definito da Sassi, tenendo conto di una struttura composta da un telaio tubolare a doppio traliccio, tipico delle moto italiane e dimensionato, insieme a gruppo propulsore e sospensioni, dai tecnici di HPE.

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