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Nei primi anni 70 si completa la rivoluzione delle supercar “Made in Italy”, con tutti i marchi più importanti, Ferrari, Lamborghini e Maserati, decisamente orientati verso la nuova epoca delle supercar a due posti secchi con motore posteriore/centrale.

Già nella seconda parte degli anni 60 alcuni costruttori si stavano orientando in tal senso, trasferendo su vetture (anche) stradali, questo schema tecnico derivato dalle gare.

Come ad esempio era stato il caso della Ferrari 250 LM (1963) o della Alfa Romeo 33 Stradale (1967), solo per citare le più importanti e conosciute. In più c’erano costruttori nuovi, come la Lamborghini che, pur non partecipando alle gare (e quindi non producndo auto da corsa), si erano decisamente già spinti su questo filone: come non ricordare la Lamborghini Miura, con il famoso V12 trasversale, subito alle spalle dei due unici posti.

Quindi, se la Lamborghini continuava una tradizione già avviata con la Miura, realizzando la Countach LP400 (1973), la Ferrari arrivava a creare una produzione in serie (la 250 LM era un’auto da corsa adattata all’uso stradale, realizzata in pochissimi esemplari) con il 12 cilindri piatto che, nella 365 GT4 BB (1971) è anch’esso posizionato subito dietro i due unici sedili.

Ma a darci il vero senso di questa “rivoluzione” è però la Maserati, da sempre dedita a gran turismo classiche, 2 o 4 posti, ma sempre con il classico motore anteriore. Con la Bora (1971), pure la Casa del Tridente si converte al nuovo “dogma” e realizza anch’essa una supercar a due posti secchi, con il classico V8 posizionato subito dietro.

Ma attenzione, nonostante la tipologia di auto sia di fatto la stessa, questi tre marchi storici italiani mantengono assolutamente intatte quelle che sono le loro caratteristiche e filosofia del marchio, a partire dal design. Pinifarina crea per Ferrari una berlinetta molto sportiva, quasi corsaiola, ma al tempo stesso elegante, aerodinamica e ben proporzionata. Ed in effetti la Ferrari 365 GT4 BB è certamente la più votata alla sportività ed alle prestazioni, pure in pista delle tre. Mentre Bertone, per Lamborghini, crea una linea unica ed inimitabile, quasi oltraggiosa nel suo estremismo, ma che fece scuola, oltre che colpire la fantasia al primo sguardo (ancora oggi, dopo oltre mezzo secolo, la Countach LP400 sembra un’astronave del futuro). Infine Giugiaro per Maserati, crea un design tutto sommato abbastanza classico, privilegiando soprattutto le proporzioni, l’eleganza e persino la praticità d’uso. Non a caso la Maserati Bora è certamente la più confortevole e spaziosa delle tre.

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