Questo prototipo di Countach nasceva a metà degli anni 80, principalmente come ricerca sui nuovi materiali compositi, che all’epoca erano utilizzati quasi esclusivamente solo in aeronautica ed in Formula 1.
In questo caso la vettura, pur con forme e dimensioni in tutto e per tutto simili alla Countach di produzione, in realtà aveva un telaio ed una struttura del tutto diverse, concepita come una vasca in carbonio che comprendeva l’abitacolo (tetto incluso), sino agli attacchi delle sospensioni anteriori, mentre al posteriore restava una struttura tubolare a sostegno degli organi meccanici e delle sospensioni posteriori.
In pratica una struttura piuttosto simile a quella che sarà poi concepita, molti anni dopo, sulla Aventador (2011). Anche la carrozzeria di questa speciale Countach in esemplare unico, era in parte composta da pannelli in carbonio: i due cofani, anteriore e posteriore ed il paraurto/spoiler anteriore.
Anche se la vettura da anni non esiste più, perchè in conclusione, dopo molti test su strada, venne infine testata in una prova di crash test (dove ovviamente andò gravemente danneggiata per poi essere demolita), l’esperimento, cui partecipò attivamente soprattutto un giovanissimo Horacio Pagani, fu molto utile per testare l’impiego pratico dei nuovi materiali compositi anche su vetture stradali.
Non a caso, l’ultimo modello della gamma Countach, la Countach 25° (1988), adotta molti particolari della carrozzeria in materiali compositi: dai cofani, ai paraurti, sino ai sottoporta.
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