Skip to main content

A partire dal Progetto P.132, il design ed i prototipi, sino alla presentazione ufficiale a Montecarlo (gennaio 1990)

Del resto, dare una degna erede ad un “mostro sacro” come era ormai divenuta la Countach verso la metà degli anni 80 del secolo scorso, non era certo facile.

Ecco dunque che, in piena epoca della gestione Mimran, dopo aver consolidato l’azienda con l’evoluzione della Countach, nella prestazionale versione Countach LP500 “Quattrovalvole” (1982), con in più anche una degna erede della Silhouette (1976), la Jalpa (1981), per quanto riguarda la famiglia delle “piccole” V8, era arrivato il momnento di pensare ad un modello totalmente nuovo, che potesse sostituire sua Maestà il Countach!

Il progetto, denominato P.132, partì appunto nel 1985 e per il design inizialmente parteciparono alla creazione di proposte alternative, il designer interno Djamel Mecheri e un giovanissimo Horacio Pagani. Il nuovo Direttore Tecnico Lamborghini, l’Ing. Luigi Marmiroli, da poco giunto dal Team Alfa Romeo di F.1, diede subito un grande impulso d’innovazione al progetto e dopo aver deliberato le caratteristiche del primo prototipo, per lo stile indisse però subito una gara tra due celebri designer: Giorgetto Giugiaro e Marcello Gandini.

Alla fine fu scelto il design di Marcello Gandini, già autore del design della Countach originale per Bertone.

Tra la fine del 1985 ed il 1986, fu dunque costruito artigianalmente un primo prototipo marciante, con il telaio e la meccanica, in parte derivati dalla Countach, anche se già molto evoluti.

L’idea iniziale era quella di poter far debuttare la nuova Lambo V12, erede della Countach, nel 1988, in occasione del 25° Anniversario di nascita della Lamborghini.

Ma nel 1987, Patrick Mimran cedette tutte le sue quote di proprietà dell’azienda al colosso USA Chrysler, all’epoca sotto la guida di Lee Jacocca.

Jacocca, dopo aver visionato il prototipo, decise però che occorreva evolvere maggiormente il design, chiedendo così a Gandini di mettersi subito all’opera in tal senso; mentre veniva allertato per questo anche il Centro Stile Chrysler in America.

Fu l’inizio di una lunga e travagliata vicenda., con la creazione di una serie di modelli, prototipi ed evoluzioni che, non solo portarono a sforare di ben due anni la presentazione ufficiale e l’inizio della produzione della nuova Lambo V12, ma crearono anche non pochi dissapori tra i vari protagonisti, oltre che cambi di programma improvvisi, che mutarono in parte il corso della storia.

Infatti, se Gandini, dopo due successive evoluzioni del suo modello di stile in scala 1:1, di fatto abbandonò lo sviluppo dello stesso, nel frattempo al Centro Stile della Chrysler, furono elaborate diverse proposte, tutte però non in linea con la filosofia Lamborghini; al punto che, alla fine, i designer americani della Chryler, iniziarono loro stessi ad evolvere il modello di Gandini, modificandolo gradatamente sino allo stile finale della Diablo, così come la conosciamo oggi.

Nel frattempo, vogliamo qui ricordare altri due episodi collegati, generati direttamente ed indirettamente, proprio da tutta questa serie di vicende:

Il primo fu la creazione, da parte di Horacio Pagani, di quella che è divenuta la versione finale della Countach, la 25° Anniversary (1988), tra l’altro la più venduta di tutta la gamma, ma creata sostanzialmente proprio perchè non si voleva comunque far passare il 25° Anniversario dell’azienda, senza presentare nulla di significativo (visto che la Diablo è poi arrivata alla sua presentazione ufficiale, a Montecarlo, solo nel gennaio del 1990).

Il secondo episodio, che non riguarda invece direttamente la Lamborghini, bensì Matcello Gandini, fu invece la presentazione, nel frattempo, della Cizeta Moroder V16T di Claudio Zampolli (1987), il cui design, era incredibilmente molto simile (almeno nella proporzione dei volumi e nel trattamento delle superfici), proprio al primo prototipo della Lamborghini P.132. Era infatti accaduto che Marcello Gandini, lavorando in simultanea ai due progetti (Lamborghini e Cizeta), dopo aver ricevuto da Zampolli il rifiuto del suo primo modello in scala 1:1 per la Cizeta, aveva quindi desiso di utilizzare l’idea che la Chrysler aveva scartato per la futura Diablo.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI, LEGGI IL LIBRO:

LAMBORGHINI FANTASTICHE

YouTube player

VEDI ANCHE:

Lamborghini Diablo MY1990: The first Diablo (Video gallery)

CURIOSITA’:

CAP.6.1 1989: TESI SULLA BASE (LAYOUT) DELLA COUNTACH: IL PROGETTO “INTERCEPTOR”

CAP.6.2 1991: L’IPOTESI DEL CENTRO STILE LAMBORGHINI BY CHRYSLER

VIDEO Collection – Lamborghini Service Crevalcore (BO)