Verso la metà degli anni 90, dopo l’abbandono della Chrysler (fine 1993) e la sospensione e/o cancellazione di diversi nuovi progetti, tipo la L30 (leggi), oppure la L140 (vedi), l’unica vettura in produzione a Sant’Agata, la Diablo già declinata, dopo la versione iniziale, come Diablo VT, Diablo SE (in occasione del 30° Anniversario Lamborghini) e Diablo Roadster, necessitava di una versione molto più sportiva, che fungesse anche da base ad una relativa versione racing, per permettere ai tanti gentlemen drivers Lamborghini, di poter anche scendere in pista, ovviamente con un’ulteriore versione dedicata.
Questo programma diede la luce alle versione stradale Diablo SV (Super Veloce) e all’omologa versione da pista Diablo SV-R, con la quale creare il primo trofeo monomarca Lamborghini: il SuperTrophy, appunto.
Presentata al salone di Ginevra del 1996, la Diablo SV adotta la sola trazione posteriore e tutta una serie di allestimenti specifici, tra cui i sedili sportivi, il kit aerodinamico comprendente il nuovo paraurto-spoiler anteriore, il cofano motore con le prese dinamiche ed i cerchi specifici scomponibili. Inoltre, anche la versione stradale beneficia di un generale alleggerimento, con l’eliminazione dei vetri elettrici, i rivestimenti in pelle degli interni, sostituiti con la più leggera ma sempre elegante alcantara, ecc.
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