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Si tratta di un progetto per una “Baby Lambo” (come la si definiva internamente all’epoca), che potesse dare un’erede alla serie di Lamborghini V8 composta da: Urraco, Silhouette e Jalpa.

Ma in questo caso l’idea fu quella di realizzare un nuovo motore 10 cilindri ed un telaio innovativo, tutto in alluminio. Un progetto coordinato dall’Ing. Luigi Marmiroli, Direttore Tecnico Lamborghini all’epoca e che era stato finalmente possibile varare, grazie alla solidità economica della Chrysler, che nel 1987 aveva acquisito l’intera Lamborghini.

Così si partì con la realizzazione dei primi prototipi nel 1988. Molte furono le proposte di design, tra cui Bertone, Pagani e Marcello Gandini, il cui stile venne inizialmente prescelto per la realizzazione dei primi prototipi funzionanti.

Purtroppo, tutto il progetto subì, prima un rallentamento e poi un primo stop verso la fine del 1993, in quanto la Chrysler, improvvisamente cedette la Lamborghini ad un gruppo di investitori capinati dall’allora Presidente indonesiano Suharto.

Così, nel 1994, l’Ing. Marmiroli, riesumando i vecchi prototipi di Gandini, fece nuovamente ripartire il progetto, rinominato L140. Molti altri designer più o meno famosi parteciparono così alla nuova “gara” per lo stile che, per forza di cose, andava rinnovato, in vista di una possibile futura presentazione della nuova “Baby Lambo”.

Fu così che anche Giorgetto Giugiaro, realizzò un suo prototipo sulla base del progetto L140, la Calà ed anche altri designer fecero la loro proposta, tra cui Zagato, Peter Stevens ed altri ancora.

Alla fine, per mancanza di adeguati finanziamenti, il progetto L140 iniziò a subire nuovi rallentamenti, sino a che, l’AD Lamborghini dell’epoca, Vittorio Di Capua, decise che il motore V10 progettato dall’equipe dell’Ing. Marmiroli era divenuto troppo costoso e quindi pensò di rivolgersi all’Audi, per utilizzare il V8 4.2 dell’Audi A8. Fu così che il progetto L140 ebbe la sua ultima evoluzione, sempre con il telaio di alluminio, che avrebbe dovuto ospitare, in posizione posteriore centrale, il V8 di derivazione Audi, appunto (LEGGI L’INTERA STORIA, DALLA TESTIMONIANZA DIRETTA DEL DESIGNER FABRIZIO FERRARI).

Ma, a quel punto, la situazione finanziaria della Lamborghini era divenuta così critica, al punto che la stessa Audi, per decisione dell’AD di tutto il gruppo tedesco Vw-Audi, Ferdinand Piech, acquisì direttamente tutta la Automobili Lamborghini, nel luglio del 1998.

A quesl punto, il progetto L140 fu decisamente arrestato, per poi confluire nel progetto di quella che poi, finalmente, divenne la Gallardo, con un nuovo 10 cilindri concepito direttamente da Audi.

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VIDEO Collection – “Lamborghini Fantastiche book

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CAP.6.3 1994/95: IL RITORNO DELLA P.140, LA DIABLO ROADSTER E LA SUPERDIABLO

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