WALTER GHIDONI – Breve storia
Walter Ghidoni è un tecnico modenese di origini mantovane.
Iniziò ad operare alla Maserati nel 1969, subito dopo il diploma di perito meccanico, all’epoca della gestione della Casa del Tridente da parte della famiglia Orsi.
Per alcuni anni lavorò come disegnatore alla costruzione delle attrezzature per le fusioni delle varie componenti dei motori.
Verso la fine del periodo della successiva gestione Citroen (sino al 1975), dal 1974 circa, iniziò a lavorare in ufficio tecnico come disegnatore, direttamente al seguito del tecnico Ennio Ascari e dal 1978 circa, partì il progetto del motore Biturbo, fortemente voluto dal nuovo proprietario della casa modenese, Alejandro De Tomaso.
Per il motore della Maserati Biturbo, Ghidoni eseguì tutti i disegni tecnici costruttivi, dai primi prototipi sino alla produzione.
Nel tempo Ghidoni divenne uomo fidato dello stesso Alejandro De Tomaso, al punto di seguirlo in De Tomaso, nel 1994, poco dopo la cessione della Maserati alla FIAT, all’indomani del terribile ictus che aveva colpito lo stesso Alejandro De Tomaso (1993).
Ghidoni concluse perciò il suo lavoro in Maserati, eseguendo tutti i disegni del motore 8 cilindri della Shamal (1989), per passare quindi in De Tomaso, all’epoca in cui era in fase di sperimentazione il nuovo modello De Tomaso Guarà, sportiva a due posti con motore centrale di derivazione BMW e telaio monotrave. Modello che succedeva alla celeberrima Pantera De Tomaso.
In particolare per lo sviluppo della Guarà, Ghidoni ha seguito le fasi finali della messa punto della scocca e successivamente le varianti sulla vasca dell’abitacolo.
Di li a poco, in virtù della fiducia dello stesso Alejandro, Ghidoni divenne Direttore Tecnico della De Tomaso Modena e, in questa veste si è occupato, oltre che dello sviluppo della Guarà, anche del varo di un ulteriore nuovo modello, la Biguà (1996), una spider/targa/coupè con motore V8 Ford in posizione anteriore, disegnata da Marcello Gandini.
In seguito, il progetto Biguà fu ceduto alla famiglia Qvale, in origine rivenditori De Tomaso negli USA, che hanno utilizzato il progetto per produrre, in uno stabilimento di Modena (ex Maserati), la Qvale Mangusta, in tutto e per tutto derivata dalla stessa De Tomaso Biguà.
Ghidoni restò Direttore Tecnico De Tomaso, sino al tentativo, purtroppo senza successo, di dare una erede alla stessa Pantera, con il progetto “Pantera 2000” (1999), per la quale fu realizzato, sempre da parte del designer Marcello Gandini, un modello in scala 1:1. Modello che fu anche presentato a Modena ai clienti De Tomaso di tutto il mondo, ma che poi non ebbe alcun seguito produttivo.
Anche in questo caso, Ghidoni si occupò in particolare di seguire il primo allestimento del prototipo presso la Autocostruzioni SD (TO).
Dopo il tentativo di dare un’erede alla Pantera, De Tomaso si impegnò in un ulteriore progetto segreto, che prevedeva di creare una erede alla Vallelunga, con il progetto di una compatta coupè, sempre a motore centrale, di derivazione Saab.
Anche in questo caso, Ghidoni si occupò di seguire il progetto con Ing. Scalabroni. Così come in Saab seguì la definizione del motore. Mentre a Torino, alla Cecomp seguì la fresatura della maquette relativa alla vettura e all’abitabilità. Anche questa volta, purtroppo, il progetto si arrestò in questa fase.
Con l’arrivo del nuovo millennio la De Tomaso strinse un accordo con la russa UAZ, per costruire una versione europea della indistruttibile e molto affidabile fuoristrada 4×4 russa. Nel frattempo Ghidoni passò all’incarico di Direttore Generale della De Tomaso Modena.
Anche in questo caso, Ghidoni seguì tutto il lungo processo di sviluppo, sia dell’accordo che dei vari prototipi ed in particolare:
ha seguito le fasi finali di allestimento dei prototipi con motore VM (la prima motorizzazione scelta).
Poi successivamente a Torino, nell’ufficio tecnico della IVECO, per seguire l’allestimento della nuova motorizzazione IVECO.
Quindi si occupò di tutta l’omologazione, oltre che dei contatti e degli accordi con la UAZ, per cui si recò più volte presso la UAZ in Russia, sia da solo che insieme al Dr. Berti, Amministratore Delegato De Tomaso.
Poi ancora a Ferrara, per l’allestimento del prototipo marciante, con diverse prove eseguite anche con un motore elettrico.
Infine a Cutro con il Dott. Berti (AD De Tomaso), per il piano d’investimento ed il relativo progetto dei nuovi stabilimenti.
Purtroppo, dopo alcuni anni con tutti questi piani, progetti, sviluppi e ricerche di finanziamenti – al punto che, appunto, si progettò persino un nuovo stabilimento produttivo, da dedicare alla costruzione del nuovo fuoristrada nel sud Italia, a Cutro – e dopo vari incontri anche con le autorità dello stesso stato italiano, l’intero progetto infine non andò in porto, anche a causa dell’improvviso peggioramento delle condizioni di salute di Alejandro De Tomaso e la sua successiva scomparsa nel 2003.
Di li a poco tempo, senza più alcun progetto per il futuro e la sola produzione della Guarà, che però è sempre stata sin dall’inizio una vettura di estrema nicchia, con pochissimi esemplari costruiti artigianalmente (si parla di circa una cinquantina di vetture in tutto), la De Tomaso Modena nel 2005 cessò del tutto la propria attività, cedendo il marchio all’industriale torinese Rossignolo.
Walter Ghidoni ha continuato ancora per alcuni anni la sua attività di tecnico, come libero professionista, a disposizione di alcuni venditori e dei tanti collezionisti De Tomaso nel mondo, che per diversi anni lo coinvolsero in varie iniziative.
Ad esempio, da liberò professionista è stato anche responsabile della costruzione dell’unica vettura de tomaso GUARà TARGA, di proprietà del collezionista austriaco Sig. Heinrich Haunold.
Inoltre ha prestato la sua consulenza per seguire il restauro di diverse Maserati d’epoca, sino alla meritata pensione.